Economia

Trading nei paesi emergenti: quali sono le nazioni più interessanti

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I paesi emergenti, da qualche lustro a questa parte, rappresentano un mercato particolarmente appetito dagli amanti del trading online, grazie ad una maggiore potenziale redditività rispetto ai paesi sviluppati. Se da un lato queste economie offrono margini di crescita elevati, dall’altro presentano sfide legate alla stabilità politica, alla volatilità e alla trasparenza dei mercati.

Per quanto ovvio, come vedremo nel prosieguo dell’articolo, ogni nazione fa storia a sé. Alcune nazioni “emergenti”, infatti, si sono distinte per solidità, apertura al capitale estero e riforme economiche, a tal punto che, secondo l’opinione di un numero plurimo di esperti, la dicitura “emergente” pare attualmente forzata e non corrispondente alla contemporaneità.

Arabia Saudita

Il caso più eclatante, a tal proposito, riguarda l’Arabia Saudita, che negli ultimi anni ha fatto passi da gigante nella modernizzazione del proprio sistema economico e finanziario, come testimoniato dal lancio del programma “Vision 2030” che mira alla diversificazione dell’economia e all’apertura agli investitori esteri. La presenza di capitali esteri è stata incentivata migliorando la trasparenza finanziaria e privatizzando parte delle aziende statali, che hanno reso ancor più appetibile investire in Arabia Saudita.

A differenza di altre economie emergenti, l’Arabia Saudita gode di una forte stabilità macroeconomica, grazie alle ingenti riserve petrolifere e al controllo fiscale. I progetti infrastrutturali di caratura internazionale, come il famosissimo NEOM, costituiscono un altro punto di forza per chi decide di investire in territorio saudita, sfruttando anche un mercato azionario (Tadawul) in forte espansione.

Brasile

Tra i mercati più noti e maggiormente capitalizzati dei paesi emergenti spicca il Brasile, che, soprattutto nel primo lustro dello scorso decennio, ha vissuto una fase di forte espansione economica. Il PIL della nazione sudamericana è tra i primi dieci a livelli globale, grazie, in primis, alla presenza di risorse naturali come petrolio e minerali.

Il mercato azionario brasiliano è tra i più liquidi dei mercati emergenti ed offre opportunità legate alla ciclicità delle materie prime e alle fluttuazioni valutarie. Ed è per questo motivo che va affrontato con strategie prudenti di medio periodo. Il Brasile, oltretutto, è un paese storicamente segnato da shock inflattivi non indifferenti, oltre ad essere particolarmente instabile dal punto di vista politico ed essere gravato da un debito pubblico consistente.

India

Nell’ultimo lustro, complice anche il rallentamento cinese, l’India è stata una delle economie che è cresciuta più celermente. Gli investitori internazionali la considerano interessante per una serie di motivi che spaziano dall’alta percentuale di popolazione giovanile all’espansione del settore tecnologico. La crescita del PIL, prevista oltre il 6%, testimonia come, allo stato attuale, l’economia indiana rappresenti un’opportunità da tenere in considerazione in un’ottica di diversificazione del proprio portafoglio.

La Borsa indiana (NSE e BSE), alla quale si può accedere anche tramite ETF e derivati, è ricca di titoli tecnologici e bancari. L’economia indiana, tuttavia, presenta alcune insidie da tenere in considerazione come la burocrazia lenta, le crescenti tensioni geopolitiche con Cina e Pakistan e le infrastrutture carenti.

Indonesia

L’Indonesia è la quarta nazione più popolosa al mondo, con oltre 270 milioni di abitanti. Questo paese asiatico è, con ogni probabilità, quello meno “noto” delle economie emergenti, ma è ricco di risorse naturali e ha un’economia in forte espansione, oltre ad essere sempre più un punto di riferimento nella produzione manifatturiera.

I trader che vogliono investire con potenziale redditività nel lungo termine trovano nell’Indonesia una scommessa particolarmente suggestiva, alla quale accedere anche tramite i fondi regionali e ADR. Il paese asiatico, tuttavia, è assai dipendente dall’esportazione di materie prime e presenta un debole sistema sanitario e dell’istruzione, oltre ad essere particolarmente esposto ai rischi ambientali e climatici.